Questo contenuto è stato pubblicato 6 anni fa. Potrebbe essere riferito ad un’edizione passata degli Internazionali d’Italia.
Ecco la sesta parte del racconto vincitore del contest I gesti noir, scritto da Luca Testoni.
Sei – Il sospetto
Il suo intuito lo aveva sempre condotto nella giusta direzione. Anche questa volta, pur non essendo ufficialmente coinvolto nelle indagini, l’ispettore Pietropaoli si sentì in dovere di intervenire.
Troppo semplice.
La soluzione del caso gli sembrava troppo scontata, troppo ovvia.
Nessun assassino, nemmeno il più sprovveduto, avrebbe mai lasciato che si arrivasse a lui con tanta facilità.
E la signora Mancini era tutt’altro che una sprovveduta.
«Potrebbero averla incastrata, France’?»
«Chi? Chi potrebbe trarre vantaggio dalla morte de Gherardi?»
«No, non tanto dalla morte sua, ma dalla condanna della signora.»
«Stai dicendo che potrebbe essere stata la francesina?»
«Perché no?»
«E che c’avrebbe guadagnato lei? Se anche la moglie andasse ar gabbio, rimarrebbe comunque senza il su’ uomo.»
«Potrebbe essere stato un incidente.»
«Cioè? Spieghimelo che nun ce sto arriva’.»
Si fermarono sul Ponte Testaccio. Per un attimo rimasero a guardare il Tevere scorrere sotto di loro.
«Vedi France’, Roma è cresciuta attorno al Tevere, che l’ha sempre nutrita co’ la su’ acqua e la su’ energia. Ma sai quante persone ce so’ annegate dentro? Se so’ fatte travolge’ dall’impeto della corrente?»
L’ispettore estrasse di tasca il suo smartphone e smanettò per alcuni secondi. Infine mostrò all’amico giornalista la sua illuminante supposizione.
A domani con la settima parte.
Leggi le precedenti puntate:
Il team Comunicazione e Promozione degli Ibi
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